Volver

“Volver” è una delle canzoni più celebri e iconiche di Carlos Gardel, considerato uno dei più grandi interpreti del tango argentino di tutti i tempi. Scritta nel 1934 da Carlos Gardel insieme al poeta e compositore Alfredo Le Pera, la canzone è diventata uno dei capolavori più rappresentativi del genere.

Il titolo “Volver” significa “tornare” in spagnolo, e la canzone esprime il desiderio profondo di ritornare a casa, di riconciliarsi con il passato e di affrontare il futuro con coraggio. La malinconia e la nostalgia permeano i testi, che riflettono sulle esperienze vissute, sui ricordi cari e sulle persone amate lasciate indietro. Gardel interpreta la canzone con una voce piena di emotività e profondità, trasmettendo un senso universale di struggimento e speranza.

“Volver” ha ottenuto un successo immediato e duraturo, diventando un classico del tango argentino e una delle canzoni più famose al mondo. La sua melodia dolce e malinconica è stata reinterpretata da numerosi artisti e utilizzata in numerose produzioni cinematografiche, aggiungendo ulteriore fama e prestigio al brano.

Oltre al suo valore musicale e artistico, “Volver” è diventata un simbolo dell’identità argentina e della cultura del tango. La sua capacità di toccare le corde emotive del pubblico e di evocare immagini vivide della vita nelle strade di Buenos Aires ha contribuito a consolidare il suo status di classico intramontabile del genere.

Anche dopo decenni dalla sua creazione, “Volver” continua a essere amata e apprezzata da generazioni di appassionati di tango in tutto il mondo, dimostrando il suo impatto duraturo sulla musica e sulla cultura globale.

Lasciare un segno indelebile nel paesaggio di domani.

Carlos Gardel

Carlos Gardel è una leggenda nel mondo del tango e uno dei più grandi interpreti della musica latinoamericana del XX secolo. La sua vita, sebbene breve, è stata piena di successi, tragedie e un’eredità musicale che continua a influenzare generazioni di artisti.

Carlos Gardel è nato il 11 dicembre 1890 a Tolosa, un quartiere di Tolosa, ora un sobborgo di Buenos Aires, Argentina. Il suo vero nome era Charles Romuald Gardès. La sua data di nascita esatta è stata oggetto di dibattito, ma è ampiamente accettato che fosse nato nel 1890. Cresciuto in una famiglia modesta, Gardel trascorse la sua giovinezza a Buenos Aires, dove fu esposto al tango fin da giovane.

Fin dall’infanzia, Gardel mostrò un talento naturale per la musica e il canto. Abbandonò la scuola all’età di 11 anni per perseguire la sua passione per la musica, lavorando come apprendista di stampatore durante il giorno e esibendosi in piccoli locali di notte. La sua voce calda e melodiosa catturò l’attenzione del pubblico, e presto divenne noto come uno dei migliori cantanti di tango della sua epoca.

Gardel fece il suo debutto discografico nel 1912 con il brano “Mi noche triste”, che divenne un successo immediato e lo lanciò alla ribalta nazionale. Da quel momento in poi, la sua carriera musicale decollò, e Gardel divenne un’icona del tango argentino. Viaggiò in tutto il mondo, portando il suo stile unico e la sua voce appassionata in luoghi come Europa, Stati Uniti e Sud America.

Nel corso della sua carriera, Gardel registrò centinaia di brani e partecipò a numerosi film, diventando una celebrità internazionale. Le sue canzoni, come “El día que me quieras”, “Volver” e “Mi Buenos Aires querido”, sono diventate classici del genere e sono ancora amate e ascoltate oggi.

Tuttavia, la vita di Gardel fu segnata da tragedia. Nel 1935, all’apice della sua carriera, morì in un incidente aereo a Medellín, in Colombia, insieme al suo collaboratore e chitarrista Alfredo Le Pera. La sua morte prematura a soli 44 anni scosse il mondo della musica e scatenò un lutto nazionale in Argentina.

Nonostante la sua morte precoce, l’eredità di Carlos Gardel vive ancora oggi. È ricordato non solo come uno dei più grandi cantanti di tango di tutti i tempi, ma anche come un’icona culturale e un simbolo dell’identità argentina. La sua musica continua a ispirare e ad emozionare le persone in tutto il mondo, dimostrando il potere eterno del tango e della sua voce indimenticabile.

Alfredo Le Pera

Alfredo Le Pera è stato uno dei più grandi poeti e librettisti del tango argentino, noto principalmente per la sua collaborazione con Carlos Gardel. La sua capacità di scrivere testi profondi e significativi ha contribuito in modo significativo alla creazione di alcuni dei brani più iconici del tango.

Le Pera è nato il 10 giugno 1900 a São Paulo, in Brasile, da genitori italiani. Si trasferì in Argentina da giovane e si stabilì a Buenos Aires, dove iniziò la sua carriera nel mondo dello spettacolo. Nel corso degli anni, Le Pera divenne noto per la sua abilità nel scrivere testi di canzoni che catturavano l’essenza del tango argentino, esplorando temi come l’amore, la nostalgia, il dolore e la passione.

La sua collaborazione più famosa è stata con Carlos Gardel, uno dei più grandi interpreti del tango. Insieme, Gardel e Le Pera crearono numerosi successi che sono diventati dei classici del genere, tra cui “El día que me quieras”, “Volver” e “Mi Buenos Aires querido”. Le Pera contribuì con le sue parole profonde e poetiche, che si sposavano perfettamente con la voce appassionata di Gardel, dando vita a brani che hanno toccato il cuore di milioni di persone in tutto il mondo.

Oltre alla sua collaborazione con Gardel, Le Pera lavorò anche con altri grandi musicisti e compositori di tango, contribuendo a creare un vasto repertorio di canzoni che hanno plasmato la storia del genere. La sua sensibilità artistica e la sua capacità di trasmettere emozioni attraverso le parole lo hanno reso una figura leggendaria nel mondo della musica argentina.

Tuttavia, la vita di Le Pera fu tragicamente interrotta nel 1935, quando morì in un incidente aereo insieme a Carlos Gardel a Medellín, in Colombia. La sua morte prematura a soli 35 anni pose fine a una delle collaborazioni più prolifiche e influenti nella storia della musica latinoamericana.

Nonostante la sua scomparsa prematura, l’eredità di Alfredo Le Pera vive ancora oggi attraverso le sue straordinarie composizioni, che continuano a essere amate e apprezzate da generazioni di appassionati di tango in tutto il mondo. Le sue parole poetiche e significative continuano a evocare l’essenza del tango argentino, mantenendo viva la sua memoria e il suo contributo alla cultura musicale globale.

Yo adivino el parpadeo de las luces que a lo lejos
Van marcando mi retorno
Son las mismas que alumbraron con sus pálidos reflejos
Hondas horas de dolor

Y aunque no quise el regreso
Siempre se vuelve al primer amor

La vieja calle donde me cobijo
Tuya es su vida
Tuyo es su querer

Bajo el burlón mirar de las estrellas
Que con indiferencia
Hoy me ven volver

Volver
Con la frente marchita
Las nieves del tiempo platearon mi sien

Sentir
Que es un soplo la vida
Que veinte años no es nada
Que febril la mirada
Errante en las sombras te busca y te nombra

Vivir
Con el alma aferrada
A un dulce recuerdo que lloro otra vez

Tengo miedo del encuentro con el pasado que vuelve
A enfrentarse con mi vida
Tengo miedo de las noches que pobladas de recuerdos
Encadenen mi soñar

Pero el viajero que huye
Tarde o temprano detiene su andar

Y aunque el olvido
Que todo destruye
Haya matado mi vieja ilusión

Guardo escondida una esperanza humilde
Que es toda la fortuna
De mi corazón

Volver
Con la frente marchita
Las nieves del tiempo platearon mi sien

Sentir
Que es un soplo la vida
Que veinte años no es nada
Que febril la mirada
Errante en las sombras te busca y te nombra

Vivir
Con el alma aferrada
A un dulce recuerdo
Que lloro otra vez